Durante le mie valutazioni di osteopatia neonatale una domanda che mi viene rivolta molto spesso è quella di quando iniziare lo svezzamento del proprio figlio.
Ovviamente bisogna rimandare la domanda al proprio pediatra perché sarà lui a gestire nel miglior modo possibile questo momento fondamentale per il vostro bambino.
In questo articolo mi limiterò a riportare uno studio scientifico proprio su questo argomento così tanto discusso.
Cerchiamo di vedere quindi come evitare errori in base alla scienza e non a leggende metropolitane.
Partiamo da una ricerca del Centres for Disease Control and Prevention americano dove hanno concluso che i genitori svezzano il loro bambino con dei cibi solidi troppo precocemente.
Infatti da questa ricerca è emerso che il 93% delle mamme svezza il proprio figlio prima dei 6 mesi.
Lo studio che ho deciso di citare ha un grosso peso scientifico perché ha preso in esame ben 1334 mamme.
Teniamo presente che è una ricerca americana quindi i dati che sto per indicarvi presumo siano differenti rispetto ad una popolazione europea e ancor più italiana, dove le mamme sono più protettive.
Pensate che:
- Il 40% di queste mamme oggetto di studio ha fornito cibo solido al loro bambino a 4 mesi e che il 9% lo ha proposto addirittura prima del compimento di 1 mese di vita.
Il bello è quando hanno chiesto il perché. Le risposte sono state basate tutte su dicerie popolari con frasi del tipo:
-
- Il bambino sembrava volere il nostro cibo;
-
- Dopo che mangiava il latte era più irrequieto, invece dopo il “solido” ha dormito meglio;
- Il bambino sembrava ancora affamato.
E ancora, i ricercatori hanno dimostrato che somministrare cibi solidi a bambini sotto i sei mesi porta con sè un rischio maggiore (fino al 30%), di sviluppare delle patologie, prime su tutte:
– Obesità
– Celiachia
– Intolleranze
– Allergie
– Sviluppare diabete
Cosa dicono invece le linee guida?
Il Ministero della Salute invita a continuare con l’allattamento materno finché possibile o almeno fino ai sei mesi con un’assunzione esclusiva per poi iniziare con uno svezzamento. Anche perché è conosciuto l’effetto protettivo dell’allattamento al seno, che fornisce al bambino, anticorpi e probiotici che aiuteranno e favoriranno una maturazione dell’ apparato digerente e immunitario del piccolo.
Ovviamente questo è solamente un racconto di alcune ricerche; ogni bambino andrà valutato individualmente, quindi affidatevi al vostro pediatra e chiedete sempre spiegazioni su quello che si andrà a fare.
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