Se state leggendo questo articolo immagino che avete già sentito parlare della plagiocefalia.
Di seguito salterò tutto quello che riguarda la parte dell’inquadramento diagnositco e andrò direttamente alla prevenzione e-o trattamento seguente.
Premetto che sarebbe cosa buona rivolgersi sempre al proprio pediatra prima, ed ad un osteopata successivamente per una valutazione dell’ asimmetria.
Non può esserci trattamento osteopatico che tenga se non vengono formati ed informati i genitori che diventano parte integrante del trattamento.
Parlerò sempre di un neonato con una plagiocefalia dx (quindi occipite di dx piatto) per facilitare la comprensione. Ovviamente se vostro figlio avrà una plagiocefalia sx si dovranno cambiare i paramenti di quanto scritto.
Partiamo con il dire che quasi tutti i neonati (almeno un 80%) hanno il capo perennemente ruotato dal lato della plagiocefalia, quindi nel caso di una plagiocefalia dx il capo sarà ruotato a dx e spesso mostra una difficoltà nella rotazione opposta (qui bisognerà verificare eventuale rigidità di uno o più muscoli del collo con una ecografia dopo parere fisiatrico).
Al netto del lavoro Osteopatico verranno dati dei piccoli compiti a casa alla coppia genitoriale.
È fondamentale lavorare sull’ergonomia posturale e quindi:
- Ridurre al minimo l’appoggio del capo del bambino sulla zona plagiocefalica e “invogliarlo” nella rotazione opposta quindi nel nostro caso a sx;
- Favorire in veglia e supervisionato, la posizione di lato o prona permettendo un’ attivazione dei muscoli del collo e liberare la parte occipitale dalla pressione che abbiamo dall’ appoggio del capo sul lettino;
- Quando il neonato è in veglia e in posizione supina, mettere i giochini, stimoli visivi e sonori (meglio bianco e nero nel primo trimestre) verso sx così da attivare la rotazione del capo verso il lato opposto alla plagiocefalia;
- Utilizzare se è possibile la fascia come strumento di prevenzione prima e di cura dopo – magari con la supervisione di una Consulente del Portare opportunamente formata – per “scaricare il capo dall’appoggio continuativo sul lettino e favorire anche il rapporto affettivo relazionale con il genitore;
- Quando il bambino avrà un buon controllo del capo e inizierà a controllare il tronco utilizzare il “Bumbo” che permetterà al bambino di rimanere, per un tempo maggiore, in posizione seduta in totale sicurezza e quindi a liberare il capo da pressioni errate.
- Ultimo ma non meno importante eseguire scrupolosamente gli esercizi di modellamento cranico che verranno insegnati dall’ osteopata e piccoli schemi per favorire i passaggi posturali, ricordandosi sempre di essere genitori e non terapisti.
Buona Osteopatia a tutti
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